Il benvenuto dell'amico Pasetta
Barrea vista da La Gravara
Si cessa di avere impegni, doveri, obblighi, ambizioni particolari, per lasciare posto solo ai desideri più semplici; si vive insomma in una specie di ozio tranquillo.
Perlopiù non si pensa, non c'è nulla da pensare. Piuttosto si esiste in una specie di mobile stato zen, con il cervello come un palloncino appeso a un filo, che accompagna il corpo senza esserne realmente parte.
Camminare per ore e per chilometri diventa una sorta di automatismo, ovvio come il respiro, pensare di aver fatto venti chilometri è come pensare di aver respirato ottomila volte, si cammina e basta.
Ma stasera quando inizierò la mia prova avrò solo il tempo di stupirmi dei panorami sempre nuovi, di quel fiore o di quello scorcio una sola volta, poi verrà il buio, una lunga notte dietro al fascio di luce della mia torcia.
Verrà l'alba e ritroverò quel troco, quel fiore, quel sasso strano, sempre lo stesso film ripetuto fra sfumature di colore diverse ma con lo stesso tema.
Spero nella gente, ho sempre desiderato gli incontri e qui saranno l'ossigeno per i miei polmoni, il massaggio per i miei muscoli, il lubrificante dei miei occhi arrossati.
la gente mi darà la carica giusta, ma fino a quando?
Vorrei arrivare al 10 luglio e lotterò per questo, ma la stanchezza avrà sicuramente il sopravvento, devo staccare il corpo dalla mente, come quel palloncino appeso ad un filo...
..lasci sempre tracce indelebili ovunque vai.......noi con il pensiero ti accompagneremo e ti saremo vicini
RispondiEliminaAuguriiiiiiiiiiii......."Amico" con la "A" maiuscola....
RispondiEliminaAlessandro, Cinzia, Lucrezia, Twister e ADMO Trieste......